20 novembre: Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia

Anno scolastico 2023/2024

Sono passati oltre 30 anni dall’adozione di quella convenzione che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici...

Presentazione

Durata

dal 14 Agosto 2019 al 14 Agosto 2027

Descrizione del progetto

Il 20 novembre in tutto il mondo si festeggia la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia. Sono passati oltre 30 anni dall’adozione di quella convenzione che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Adottata nel 1989, l’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991.
Sono i diritti che riguardano ogni bimbo e ragazzo da 0 a 18 anni. E non sono così scontanti. Perché è diritto di ogni bambino poter giocare, poter studiare, poter avere un nome, poter esprimere la propria opinione, poter avere uno stile di vita sufficientemente buono, poter parlare la propria lingua, poter avere la propria cultura e religione…
La Convenzione per la tutela nel mondo del diritto dell’infanzia e dell’adolescenza è composta da 54 articoli differenti.
Tra i diritti tutelati dalla Convenzione: il diritto dei bambini alla vita, alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario, il diritto di esprimere la propria opinione e ad essere informati.
I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all’anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità, hanno il diritto di avere un’istruzione, hanno il diritto di giocare e di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso.
Articolo 13 della Convenzione: Tutti i bambini hanno il diritto di esprimersi per mezzo delle parole, della scrittura, dell’arte e di ogni altro mezzo espressivo, rispettando i diritti e la dignità delle altre persone.
Tutti i bambini del mondo poi hanno gli stessi diritti, non ha importanza chi sono i genitori. Qual è il colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parlano, né se sono ricchi o poveri.